Su Fachinelli
Wir dürfen weder einzeln irren, noch einzeln die Wahrheit treffen.
Noi non possiamo sbagliare da singoli né da singoli imbatterci nella verità.
F. Nietzsche, Genealogia della morale (Prefazione), 1887
Il 5 maggio a Firenze è stato presentato il fascicolo di “aut aut” dedicato a Fachinelli.
Adalinda Gasparini, Antonello Sciacchitano e Luca Migliorini sviluppano alcuni tratti del suo pensiero, non solo psicanalitico.
Gasparini insiste sulla nozione di ospitalità del pensiero del soggetto verso il pensiero dell’altro e sul movimento di reciprocità epistemica, che va oltre il reciproco riconoscimento dei pensanti e instaura un processo di collaborazione collettiva feconda. La sua metafora è l’accoglimento del seme.
Sciacchitano parla di Elvio Fachinelli come del proprio fratello maggiore, che gli ha insegnato a riconoscere la dimensione collettiva del pensiero psicanalitico. Facendo seguito a tale insegnamento, propone per la psicanalisi uno sviluppo metaanalitico (sic), dove la psicanalisi analizzi se stessa collettivamente, dentro e fuori rispetto al dispositivo duale della psicoterapia.
Migliorini illustra la problematica del tempo di sapere, che esordisce con l’angoscia dell’ignoto e si articola lungo linee di amicizia con l’oggetto (infinito), che non va affrontato immediatamente con strumenti duri e aggressivi di impossessamento, ma va addolcito e ammorbidito con tecniche soft di incorporazione.
A Elvio Fachinelli questi discorsi sarebbero piaciuti.
Qui la trascrizione della presentazione.
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